Il nostro territorio

DSCN2199Le attività di Turismo Attivo FVG si svolgono prevalentemente nel territorio della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, ma non solo. L’abbattimento dei confini all’interno dei Paesi dell’Unione Europea permette di spostarsi con facilità attraverso i diversi Stati, aprendo orizzonti nuovi che consentono di dare una continuità logica alle uscite e alle escursioni che un tempo non poteva esistere.

Che cosa intendiamo con questo?

Vogliamo dire che è ora possibile muoversi seguendo dei “fili” conduttori che non devono per forza interrompersi laddove passa un confine territoriale. Possiamo idealmente sbarazzarci dei confini politici per seguire le tracce e lo sviluppo degli eventi storici, delle formazioni geologiche, delle aree naturalistiche, delle acque che scorrono…

Il Friuli Venezia Giulia è allora il nostro punto di partenza, territorio che offre il nome alla nostra associazione ma non ne limita l’operatività anzi, al contrario, rappresentando nel tempo un punto di incrocio, di fusione, di contaminazione, ma anche di separazione, di incomunicabilità, di divisione tra culture, costituisce il centro ideale di un percorso di riscoperta della storia attraverso le strade e i cammini che di qua hanno fatto transitare popoli, viandanti, armate, conquistatori, saccheggiatori, esuli, pellegrini, traffici commerciali, …

Ogni territorio è costituito da “paesaggi” diversi, sovrapposti e interconnessi. C’è quello geografico, con i monti, le valli, le acque. È quello che percepiamo più facilmente e che riusciamo a vedere anche passando velocemente in automobile.

OLYMPUS DIGITAL CAMERAVi è il paesaggio delle strade. Quelle principali come le autostrade, le strade statali, provinciali, comunali, ma anche quelle secondarie, le carrarecce, le strade forestali, i sentieri. Queste raccontano di spostamenti, di commerci, di economie un tempo fiorenti e ora dimenticate, di guerre, di fatica, di lavoro legato alla terra, raccontano della vita, quando i monumenti ci parlano prevalentemente di una storia che viveva sopra il popolo e alla quale questo partecipava ed entrava nel suo ricordo solamente quand’era chiamato al sacrificio, spesso inutile o per la causa sbagliata.

DSCN5574C’è il paesaggio della terra, quella che calpestiamo mentre camminiamo o con le ruote più o meno grasse della nostra bicicletta. Racconta di storie ancora più antiche, quando l’uomo ancora non c’era e fenomeni la cui durata facciamo fatica a concepire hanno modellato non solamente le montagne e le pianure, ma anche il sasso che ostacola il nostro salire o la roccia su cui appoggiamo la mano in cerca di un appiglio; hanno fatto sì che noi ci possiamo dissetare a una sorgente oppure non riusciamo a trovare una goccia d’acqua per chilometri e chilometri.

DSCN0954 (1)La storia crea paesaggi che vogliono rimanere visibili nel tempo, come le cattedrali, i grandi palazzi, le piazze sfarzose. Ma c’è un paesaggio storico più vero, in continua lotta con la natura che cerca di riappropriarsi di ciò che l’uomo le ha tolto e di cicatrizzare le ferite inferte. Lo troviamo nascosto un po’ ovunque, testimone del passaggio di eventi più o meno importanti, ma non così tanto da meritare di essere salvaguardati nel tempo. Piccole iscrizioni nella roccia che testimoniano la presenza dell’uomo in aree ora abbandonate o confini territoriali un tempo difesi strenuamente, per i quali si combatté e si uccise, e ora del tutto dimenticati. Tracce, talvolta di difficile individuazione e interpretazione, a seconda dei casi a ricordo dell’ingegno o della stupidità dell’uomo.

Frassinella - Dittamo 2C’è il paesaggio vegetale! Quello che rende il medesimo sentiero qualcosa che varia continuamente. Un quadro che all’interno della stessa cornice cambia il suo aspetto non solamente con le stagioni ma giornalmente, con il fiorire e lo sfiorire di mille sfumature di colori diversi. La natura ti invita a ritornare negli stessi luoghi perché vi troverai  ogni volta profumi e sensazioni nuove, percependo la vita che scorre e la necessità di farne parte senza intermediazioni tecnologiche. Non esistono momenti migliori o peggiori per muoversi nella natura: c’è sempre qualche cosa di meraviglioso in cui immergersi!

DSCN6162E c’è il paesaggio umano, antropico, quello costituito dalle opere dell’uomo, alle volte capaci di valorizzare la natura e di farci sentire parte attiva di essa e ad essa funzionali, altre volte testimoni delle nostre peggiori attitudini. In ogni caso un paesaggio che ci fa riflettere e che ci racconta molto di come siamo, come uno specchio impietoso che mette in evidenza tutti i nostri difetti, naturalmente anche assieme ai nostri pregi.

OLYMPUS DIGITAL CAMERANon dimentichiamo il paesaggio gastronomico.  Questo non è solamente la componente “godereccia” della gita o dell’escursione, è il risultato finale dell’interazione tra tutti i paesaggi che abbiamo elencato. Racchiude in una mirabile sintesi la storia passata e presente della terra, delle persone, della natura, delle culture, delle contaminazioni. Ogni piatto che assaggiamo, ogni bicchiere di vino che beviamo sono così perché la storia è stata così. E i sapori, nelle loro sfumature, possono essere associati ai diversi eventi che nel tempo hanno costruito i vari paesaggi rendendo il viaggiare attraverso un territorio un’esperienza che coinvolge tutti i sensi del nostro corpo.

L’abbattimento delle barriere dei confini ci permette allora di seguire queste storie, questi paesaggi sino a spingerci sempre più lontano, alle origini degli eventi, in un viaggio che seppur fatto a piedi o in bicicletta è un viaggio nel tempo, anzi in più tempi paralleli che si intrecciano ai bordi dei tracciati del nostro cammino e che riusciremo a vedere solamente se lo faremo con gli occhi e la mente bene aperti.

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